La leggenda dei “chiama angeli” è la storia di un patto di fiducia, quello stipulato tra l’angelo e la mamma e tra la mamma e il suo piccolo, l’impegno a prendersi cura facendo appello a quell’amore incondizionato che la mamma riesce a provare solo per il suo bambino.
Alcune leggende provenienti dall’India e dal Sud America, infatti, narrano che ogni persona potesse fare appello in ogni momento al proprio angelo custode, soprattutto in quelli di difficoltà quando gli angeli erano lontani. Per richiamare la loro attenzione, dunque, gli angeli lasciarono in eredità un piccolo ciondolo che emetteva un suono dolce e capace di superare le barriere, per correre in soccorso degli uomini ogni qualvolta ne avessero sentito la necessità.
Ecco come nascono i “chiama angeli” ed ecco perché, a distanza di secoli, questa leggenda è essenziale per la mamma: è un dono degli angeli, un pensiero speciale, un prendersi cura incondizionato, un legame unico con il proprio bambino attraverso il suono.
Già dalle 16 settimane, infatti, il piccolo dentro la pancia è in grado di riconoscere i suoni: ascoltare sempre lo stesso, dunque, è essenziale affinché il piccolo si senta protetto, si senta “a casa”.
Il “Chiama Angeli” è disponibile in versione collana ed anche bracciale, per prolungare l’esperienza sensoriale tra mamma e bambino anche dopo il parto, quando il tintinnio del bracciale continuerà ad emettere suoni e vibrazioni sensoriali ad entrambi. Un patto di fiducia, dunque, continuo e mai spezzato. Un dono dall’angelo alla mamma e, in definitiva, dalla mamma al piccolo. Un dono che diventerà prezioso ed insostituibile.
